ER DECIMO GIURATO
Trilussa (Carlo Alberto Salustri)
Er perito spiegò ch'er delinquente
ciaveva la capoccia sbrozzolosa,
e questa fu la parte più nojosa
perché nessuno ce capiva gnente.
Er decimo giurato solamente
restava co' la fronte pensierosa
e scriveva ogni tanto quarche cosa
come d'un dubbio che ciavesse in mente.
Ma, sia pe' distrazzione o che so io,
a un certo punto prese e stracciò er fojo
e lo buttò vicino ar posto mio.
Io l'ariccorsi per curiosità;
ciaveva scritto: «Zucchero, petrojo,
ova, patate, strutto e baccalà...».
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