Sonetti Romaneschi

Da cristiano! Si mmoro e ppo’ arinasco, Pregh’Iddio d’arinassce a Rroma mia. (G. Belli)

LO SPAURACCHIO

Trilussa (Carlo Alberto Salustri)

Un povero villano,
pe' spaventà l'ucelli
che magnaveno er grano,
fece un pupazzo e lo piantò ner prato
ch'aveva seminato.
Lo spauracchio, brutto quanto mai,
ciaveva in mano una bandiera rossa,
cór braccio steso, dritto, ne la mossa
d'uno che dice: — A chi s'accosta, guai! —

Un Tordo, impensierito de la cosa,
sur primo s'imbruttì; ma ner vedello
che rimaneva sempre in una posa
capì che c'era sotto un macchiavello.
— Questo è un pupazzo... — disse. E una matina
je fece quel'affare sur cappello.

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16 maggio 1915