L'AQUILA E ER GABBIANO
Trilussa (Carlo Alberto Salustri)
Appena vidde l'Aquila reale
un Gabbiano giocò de furberia:
— Che Dio protegga la reggina nostra!
Viva la monarchia!...
— Bravo! — je fece lei —
Quello che dichi è bello e me dimostra
che bon'ucello sei.
E adesso ch'hai veduta la reggina
lascia li monti e torna a la marina. —
Contento d'esse libbero, er Gabbiano
fece un inchino e doppo un po' de scene
spalancò l'ale e rivolò lontano.
L'Aquila disse: — Quanto me vô bene! —
Eppoi pensò: — Che sia repubbricano?
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